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Tiziana Scuderi

(Staff di Trasformazione News)

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sabato 7 settembre 2013

PRIMA CHIAVE DELLA FELICITA’



PRIMA CHIAVE DELLA FELICITA’:
·   PRENDERE CONSAPEVOLEZZA DEL PROPRIO CORPO CONNETTE AL CAMPO DELLE POSSIBILITA’ INFINITE.

Il nostro corpo e l’Universo sono un unico campo di energia, di informazione e coscienza.
Il corpo è collegato alla mente e crea assieme a lei quello stato chiamato felicità.
Se il nostro corpo risponde al nostro dubbio sull’intraprendere una data azione con un segnale di disagio, fisico o emotivo, è il caso di fermarci.
Se invece ci invia un segnale di benessere e desiderio allora possiamo procedere.
Mente e corpo formano un unico “campo”. Non esiste pensiero, sensazione o emozione che non abbia una corrispettiva reazione fisica. Così come la mente e le  cellule del nostro corpo risentono positivamente di ogni esperienza spirituale.
Mente, corpo e spirito appaiono separati, mentre in realtà non lo sono, per mancanza di consapevolezza.
La consapevolezza ha l’enorme potere di raggiungere ogni singola cellula dell’organismo e regolarne le innumerevoli interazioni.
Quando riceviamo amore la nostra mente comprende di essere amata e rimanda al nostro corpo sensazioni di benessere che riempiono l’essere nella sua totalità.
Quando mente e corpo sono in armonia, il risultato è la felicità.
Se l’armonia manca proviamo disagio, dolore, depressione, ansia e malattia.
La tristezza è una forma di feedback che ci segnala disarmonia.
I problemi psicologici hanno un corrispettivo organico. Rabbia, depressione, nevrosi, ostilità e ansia generalizzata sono disagi di natura psicologica che hanno una correlazione fisica nel cervello che, attraverso il sistema nervoso centrale, trasmette il problema ad ogni cellula dell’organismo.
La consapevolezza non è un pensiero: una madre è consapevole dello stato d’animo del proprio figlio senza bisogno di formulare un pensiero razionale.
La consapevolezza è intuitiva, per attivarla basta esercitare l’attenzione.
Non prestare la dovuta attenzione al proprio organismo è come trascurare un bambino.
Nel corpo il cambiamento avviene costantemente e profondamente, perfino a livello genetico in tutto il percorso della nostra vita.
Si può avere una crescita, sviluppo, evoluzione o decadenza, deperimento, disturbi fisiologici. Dipende tutto dalla quantità di  attenzione che si dedica alla propria sfera fisica.
Sono tre le qualità che contribuiscono in maniera particolarmente significativa alla felicità: l’intelligenza, la creatività, il potere.
L’intelligenza è la prima e permette di prendere decisioni che portano alla realizzazione, che è, a sua volta, il risultato di pensieri giusti, di emozioni e azioni giuste.
Ciascuno di questi aspetti coinvolge il corpo: quando si è consapevoli del corpo e di ciò che ci comunica, questa intelligenza cresce in modo esponenziale.
I ritmi biologici sono la sinfonia dell’universo intero. Ecco perché si chiama universo: “un verso”, “un canto”!
La seconda qualità del campo è la creatività che rinnova e rinfresca il flusso vitale, sconfigge l’indolenza, allontana l’abitudine.
Il corpo si dimostra al massimo grado flessibile e capace di adattarsi alle novità.
La sua flessibilità non è meccanica: l’adattamento del corpo è creativo.
La creatività è osservabile nel pensiero e nella parola.
La terza qualità del campo è il potere, che non significa aggressività.
Il potere è una forza che organizza migliaia di miliardi di cellule in un singolo organismo, che lo difende da virus e batteri e ne monitora lo stato di salute.
Prendere coscienza del proprio corpo libera intelligenza, creatività e potere.
Se la consapevolezza si ritrae perché si è distratti, depressi, inquieti, infelici o ansiosi, il flusso di intelligenza, creatività e potere si interrompe.
Uno dei metodi basilari per diventare consapevoli è radicarsi nel corpo.
Sintonizzandosi sulle sensazioni che provengono dal proprio corpo, quando, ad esempio, ci si sente distratti, turbati, stressati o incupiti, un respiro profondo è un sistema molto semplice per ritornare alla consapevolezza corporea.
Il diniego delle difficoltà è una forma di fuga. L’eccessivo attaccamento al lavoro, con cui si tenta di distrarsi dai problemi, è una forma di fuga. L’uso di farmaci, droghe o alcolici è una forma di fuga. Scappatoie che hanno in comune l’assenza di consapevolezza. Ci si estranea perché si crede che se si è troppo consapevoli si soffre di più.
In realtà è vero il contrario: la consapevolezza guarisce, essendo una condizione di integrità, e fondamentalmente la guarigione non è altro che un ritorno all’integrità.
Quando la sfera fisica è nello stato naturale di integrità, si sperimenta la felicità. La coscienza è appagata perché ogni cellula dell’organismo sperimenta uno stato di gioia e di benessere. In questo stato dell’essere il corpo guarisce semplicemente conoscendo se stesso.

(Liberamente tratto da “ Le 7 chiavi della felicità” di Deepak Chopra)






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